La corretta conservazione consente all'olio di oliva di preservare i benefici per l'organismo e mantenere intatte le caratteristiche organolettiche che lo rendono unico e così apprezzato a crudo e nelle preparazioni culinarie. All'interno di questo approfondimento capiremo quali sono i fattori principali da considerare (luce, ossigeno e temperatura) per arrivare a comprendere come conservare al meglio il prodotto più diffuso sulle tavole italiane, ovvero l'olio extra vergine di oliva, un campione di versatilità, nutrimento e gusto se mantenuto sempre in perfette condizioni.

Conservare l'olio extra vergine di oliva: consigli generali

Uno degli aspetti più importanti nella conservazione dell'olio extravergine d'oliva riguarda la data di acquisto. Tale elemento deve sempre essere tenuto in conto, poiché spesso offre una migliore indicazione sulla qualità del prodotto contenuto all'interno della bottiglia. Ciò è ancora più rilevante se l'olio in questione non viene utilizzato spesso.

Qualora si acquisti una latta grande, è consigliabile in tal senso travasare in bottiglie più piccole, che possono essere consumate e ruotate più rapidamente, riducendo drasticamente il rischio concreto di ossidazione. Per quanto riguarda i prodotti di qualità artigianale, tra cui può essere inserito a tutti gli effetti l'olio di frantoio, diventa cruciale evitare nella fase di travaso la contaminazione con eventuali batteri che potrebbero portare il liquido a irrancidirsi. Ecco dunque che se si decide di fare scorta di una notevole quantità di olio, è fondamentale predisporre bottiglie piccole, scure e ben lavate per una conservazione e un utilizzo ottimali.

Dal momento che ogni nucleo familiare o abitativo presenta delle caratteristiche uniche, è importante tenere traccia delle proprie abitudini di consumo. Solo così infatti si giunge facilmente a comprendere il reale utilizzo di olio extravergine d'oliva e di fatto a poter programmare un acquisto che evita sprechi alimentari di una risorsa così preziosa, nonché consente di godere sempre di un prodotto di altissima qualità.

Il ruolo della luce e dell'ossigeno: come evitare l'ossidazione dell'olio

Con il passare del tempo l'olio tende a ossidarsi: si tratta di un processo naturale, che tuttavia altera non solo il gusto di questo straordinario prodotto, bensì riduce tutti i benefici per la salute derivanti dall'assunzione di grassi buoni, ovvero quell'elemento che rende la dieta mediterranea così apprezzata in tutto il mondo. In tale ottica la luce rappresenta senza dubbio uno dei principali nemici della conservazione ottimale dell'olio. Non è un caso che questo delizioso liquido venga spesso venduto in bottiglie di vetro di colori scuri, che spaziano dal verde al nero, come nel caso dell'Olio Extravergine di Oliva IGP Toscano Colline della Lunigiana. Per mantenere l'olio fresco più a lungo, tuttavia, gli accorgimenti presi in fase di imbottigliamento potrebbero non risultare sufficienti e devono essere supportati da una corretta conservazione. Questo prezioso oro liquido andrebbe riposto al riparo dalla luce, in un ambiente buio e chiuso, come un armadio o una dispensa.

Per avere una sicurezza maggiore, un buon modo per evitare che l'olio assorba gli odori di eventuali prodotti chimici come i detersivi e al tempo stesso assicurare che non filtri luce nella bottiglia è quello di offrire una doppia protezione, ovvero riporre i contenitori di vetro all'interno di una scatola di cartone. Nell'accelerazione del processo di ossidazione che compromette la bontà dell'olio gioca un ruolo cruciale anche l'ossigeno.

Dato che non è possibile ricorrere a strumenti simili a quelli impiegati nella conservazione del vino, emerge in modo chiaro la necessità di puntare su contenitori piccoli, adatti alla frequenza di utilizzo del prodotto, per fare in modo che nella bottiglia il rapporto tra liquido e ossigeno sia a favore del primo il più a lungo possibile.

Temperatura di conservazione: perché controllarla

Un elemento da non dimenticare riguarda la tipologia di olio, in base alla quale i metodi ideali di conservazione variano notevolmente. È indispensabile comprendere le caratteristiche di partenza di un olio per conservarlo al meglio. Basti pensare che, a causa dell'elevata concentrazione di grassi saturi al suo interno, l'olio di cocco può essere conservato in frigorifero. Nel determinare l'accurata conservazione di un prodotto "vivo" come l'olio extravergine d'oliva, la temperatura è l'ultimo - ma non meno importante - fattore da considerare. In questo caso la temperatura ideale ruota attorno ai 16°C ed è assolutamente sconsigliato riporre l'olio in frigorifero, per non alterarne le caratteristiche organolettiche.

Al tempo stesso è fondamentale fare in modo che il liquido non si scaldi troppo. Un luogo fresco e riparato dalla luce costituisce l'ambiente ideale dove riporre prodotti di alta qualità artigianale come l'olio Moro, che con la gamma IGP, Orogiallo e Oroverde esalta le espressioni della migliore tradizione toscana in contenitori perfetti per una conservazione ottimale. 

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